La storia

Tc AsseminiLa storia del Tennis Club Assemini comincia nel 1978. Anno in cui il Comune costruì il complesso di via Val d’Aosta: solo due campi ma tanta voglia di fare tennis. Ma il tennis ad Assemini non è nato con questi campi. Le prime sfide si sono disputate in circoli privati, dei quali però, solo uno può essere considerato l’antenato dell’attuale tennis club: il Campo Girau.

Un campo di proprietà, appunto, di un signore che amava il tennis e che ha contagiato i suoi amici. Ma poi quella voglia è cresciuta e un solo campo cominciò a stare stretto per una città, poco fuori Cagliari, che cresceva sempre più. I due campi sorti nel 1978 diventarono presto tre, grazie agli sforzi e ai sacrifici dei primi soci, che continuavano ad aumentare. Poi è arrivata la club house: una sala per le riunioni che il più delle volte ospita eterne sfide a carte e a dama, gli spogliatoi, dotati di tutti i confort, e uno stanzino che fa da bar, ma che in realtà serve solo a soddisfare le esigenze dei tennisti, su tutte, la sete.

Il campo centrale, al coperto e più importante dei tre, vanta una tribuna da 70 posti, ed è stato teatro di sfide importanti e degne del pubblico di Assemini, sempre sensibile al buon tennis. Negli altri due campi ci sono due tribune da 25 posti. Oltre ai campi principali c’è un campo da minitennis, da minibasket e tanto spazio per l’atletica. Di sicuro non manca al circolo il verde: nella piazzetta centrale che separa i campi è possibile godere di diversi punti di relax tra panchine, tavolini e alti pini: cornice assai gradita nel periodo estivo. Il Tennis Club Assemini è patrimonio di tutti. Dei soci che ne usufruiscono, ma anche di tutti gli altri cittadini, che sanno che il circolo del loro paese è tra quelli che in Sardegna hanno notevoli capacità di sviluppo, che ospita manifestazioni importanti,e dimostra di avere voglia di emergere. Ma tra i tanti obiettivi che si pone, c’è un traguardo che ha ampiamente raggiunto: avvicinare tanti bambini e ragazzi al tennis. Non solo di Assemini, ma anche dei paesi vicini. Per questo motivo, il direttore della scuola tennis, , da tanti anni porta avanti un programma di promozione del tennis nelle scuole elementari di Assemini. Progetto che ha contribuito a portare sui campi in mateco di via Val d’Aosta tanti bambini, forse più di quanti si potesse immaginare.

Importanti risultati sono giunti soprattutto dalla formazione che partecipa al campionato di serie C maschile, dove per tre anni, dal 2000 al 2002, il team di Assemini ha raggiunto la finale regionale: sempre il titolo di vice campioni, però, mai il titolo. Ma il secondo posto ha sempre significato tabellone nazionale, e il TC Assemini ha portato i suoi colori sui campi di altri circoli d’Italia. Nel 1999 è stato realizzato il torneo più importante nella storia del circolo: il Master regionale con un montepremi da 10 milioni di lire. In quella circostanza, che inserì il circolo di Assemini nel circuito che conta delle manifestazioni Fit, vinse Luca Cattani, battendo in finale Ivano Angioni. Poi da 6 anni i campi accanto alla discoteca Woodstock hanno visto disputarsi il torneo Open regionali. L’ultimo, nell’aprile del 2005, contava un montepremi di 1000 euro, ed è stato vinto nel maschile da Davide Pilurzu su Alessandro Ditta e nel femminile da Carlotta Campus su Carlotta Lenher.

Negli ultimi anni il circolo ha dimostrato particolare attenzione verso il settore giovanile, ospitando un importante torneo under e, entrando a far parte dei Piani Integrati d’Area nel 2002. Nell’immediato futuro i dirigenti continueranno a rivolgere la propria attenzione verso i giovani tennisti, con la speranza di vedere un giorno un ragazzo di Assemini nel tennis che conta, almeno in campo regionale. Ma gli sforzi maggiori in questi ultimi tempi si stanno concentrando sulla possibilità di rinnovare e ampliare il circolo, e si spera che ancora una volta il Comune si dimostri sensibile verso questo sport, per poter realizzare l’obiettivo più importante: un campo al coperto. Il progetto, nella mente del presidente e dei suoi collaboratori, vede il campo centrale trasformato in una moderna struttura al coperto, e la superficie del campo non più mateco, ma green set. Forse si tratta solo di un sogno. Forse è solo il desiderio di giocare di più, per poter stare in campo anche quando fuori piove. O forse, la struttura al coperto non è altro che la metafora di un circolo, di una città con 25 mila abitanti, con tanta voglia di tennis. E soprattutto di far crescere il tennis.